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01 Giugno 2025

Festa della Sensa 2025: Venezia rinnova il suo sposalizio con il mare e consegna l’anello dogale del Gemellaggio alla città di Palermo

Come ogni anno, in occasione della Festa della Sensa, Venezia e il mare rinnovano il loro antico legame d’amore. L’edizione 2025 ha preso il via questa mattina all’interno di Palazzo Ducale con la cerimonia di consegna dell’anello dogale del Gemellaggio alla città di Palermo, capoluogo della Sicilia, restituito dalla città di Tirana (capitale dell’Albania) a cui era stato dato in custodia nell’ultima edizione del 2024.

Alla presenza del sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro, e del consigliere comunale delegato alla Tutela delle Tradizioni, Giovanni Giusto, il primo cittadino di Palermo, Roberto Lagalla, ha ricevuto l’anello dogale, simbolo del Gemellaggio. Presenti anche il vicesindaco della città di Tirana, Andi Seferi, l’Arcivescovo emerito di Udine, Andrea Bruno Mazzocato, il Comandante dell’Istituto di Studi Militari Marittimi e del Presidio di Venezia, Contrammiraglio Domenico Guglielmi e numerose autorità civili e militari.

“Quella di oggi è ancora una volta un’occasione per riconoscere e riaffermare con orgoglio le profonde tradizioni e i valori storici che caratterizzano questa festa millenaria, che simboleggia l’unione tra la Serenissima Repubblica di Venezia e il mare – ha dichiarato il sindaco della città lagunare – Venezia è sempre stata una città aperta, che ha saputo integrare comunità diverse da tutto il mondo. Questo spirito di accoglienza continua a definirci. Voglio nuovamente ringraziare il vicesindaco di Tirana dell’amicizia che da sempre ci lega. Dopo quello con Tirana, il gemellaggio con la città di Palermo vuole essere il simbolo di un impegno preso con spirito di amicizia e sincera prospettiva nell’intensificare i nostri rapporti. Palermo, con la sua posizione costiera, è una città di mare con una lunga storia marittima proprio come quella di Venezia. Tengo a ricordare che il Mar Mediterraneo è tra i mari più pacifici al mondo, fondamentale per il funzionamento di diverse attività economiche e per il commercio internazionale. Per essere competitivi dobbiamo instaurare relazioni durature tra Paesi e Città senza aver paura di allargarci. Siamo pertanto orgogliosi di dare il benvenuto oggi a Palermo. La Sensa è memoria e futuro, è tradizione che si fa comunità, è l’orgoglio di appartenere a un luogo che ha fatto dell’equilibrio tra uomo e natura la sua più grande forza”. 

“È con grande fierezza che ho accettato l’invito dell’amico sindaco Luigi Brugnaro a partecipare alla Sensa – ha dichiarato il sindaco Lagalla – un omaggio alla storia di due capitali del Mare Nostrum, due porti di civiltà, due anime che l’acqua unisce nel nome della cultura, della pace e del dialogo. Mi auguro che ulteriori occasioni possano continuare a suggellare questa nostra amicizia”. 

“Il forte significato di questa giornata è quello del riaggiornarsi – ha aggiunto il consigliere Giusto – All’epoca il Doge sposava Venezia con il suo mare nel senso del dominio, mentre noi oggi lo andiamo a fare nel senso di reciproco rispetto. Non vogliamo solo soffermarci su quello che eravamo, ma bensì su chi dimostriamo ancora di essere. A noi oggi spetta dire alle nostre acque che ci siamo ancora, con nel cuore quello spirito che ci ha sempre unito alla natura che ha permesso questo spettacolare e unico sistema di vita che è Venezia. La nostra città ha un futuro, ce l’ha sempre avuto. Spetta soltanto a noi farlo continuare”.

“Per un anno Tirana ha custodito l’anello del Gemellaggio, simbolo di pace e dell’amicizia che ci lega a Venezia – ha commentato il vicesindaco Seferi – La nostra città è stata ufficialmente designata Capitale Mediterranea della Cultura e del Dialogo per il 2025, diventando ponte di collaborazione con 24 Paesi mediterranei.  Sono pertanto onorato di consegnare questo anello che abbiamo custodito con molto amore e impegno, con l’auspicio che la nostra collaborazione possa continuare nel futuro”. 

Le celebrazioni della Sensa sono proseguite con la partenza del corteo acqueo, come sempre a seguito della “Serenissima”, per poi procedere con il rito dello sposalizio del mare e il lancio dell’anello dogale da parte del sindaco Brugnaro. “Noi ti sposiamo, o mare, in segno di vero e perpetuo dominio”. Con questa formula di rito pronunciata dal sindaco di Venezia e con il lancio dell’anello dogale nelle acque davanti alla chiesa di San Nicolò del Lido, è stato rinnovato questa mattina lo Sposalizio del mare. Con l’anello è stata lanciata in acqua una corona d’alloro per tutti i Caduti del mare da parte del Contrammiraglio Domenico Guglielmi. Ad accompagnare il rito, l’alzaremi e le note dell’inno di San Marco.

La Festa della Sensa ha vissuto poi il suo momento religioso con la celebrazione della messa per la solennità dell’Ascensione nella chiesa di San Nicolò del Lido. Presenti rappresentanti dell’Amministrazione comunale oltre alle autorità civili e militari.

L’esibizione del Coro Serenissima nel piazzale della chiesa ha poi introdotto una serie di iniziative collegate alla Sensa, come il tradizionale mercatino. Successivamente i due sindaci, Brugnaro e Lagalla, insieme al vicesindaco Seferi, si sono soffermati in occasione del 20. anniversario dei Piloni Dalmati, un’opera composta da 3 grandi cippi in pietra d’Istria dove sono scolpiti i simboli di Venezia, della Dalmazia e la storia della Serenissima. Furono realizzati nel 2005 su iniziativa del compianto Tullio Vallery e di Franco Luxardo con il sostegno del Lions Club Lido. Un gesto che nasce dal desiderio di riconciliazione, dalla volontà di trasformare antichi legami in ponti di Pace duratura, tra le genti che abitano le opposte rive dell’Adriatico. Si è poi rinnovato l’appuntamento con le Regate de la Sensa. 

La Festa ricorda due eventi importanti: il soccorso portato dal doge Pietro II Orseolo alle popolazioni della Dalmazia, minacciate dagli Slavi, il 9 maggio dell’anno 1000, e la stipula, nel 1177, del trattato di pace tra il doge Sebastiano Ziani, Papa Alessandro III e l’imperatore Federico Barbarossa, che pose fine alla secolare diatriba tra Papato e Impero. Entrambi celebrano la potenza della Serenissima, fondata sulla conoscenza e il controllo del mare.

All’inizio il rito era celebrativo, religioso e scaramantico insieme, solo per propiziarsi la tranquillità del mare e prevedeva la visita del Doge al mare e la benedizione delle acque dell’Adriatico. Su questa base si è innestato poi lo sposalizio del mare: il Doge, a bordo del Bucintoro, riceveva la benedizione del Vescovo, che si imbarcava all’altezza di San Pietro di Castello e una volta raggiunta la Bocca di Porto di Lido, lanciava nelle acque un anello d’oro, pronunciando la formula: “Desponsamus te, mare. In signum veri perpetuique dominii”.    

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