Si è svolta lunedì 30 maggio, nell’area sommergibile Dandolo, la cerimonia di premiazione per il premio Barca dell’Anno 2022, presentata da Alberto Mariotti, direttore della rivista Vela e Motore che quest’anno celebra i suoi primi cento anni. Nella sua ventesima edizione, il premio Barca dell’Anno ha voluto premiare i protagonisti del mondo della nautica campioni di sostenibilità, la nuova frontiera delle imbarcazioni e dei prodotti “green”.
Un tema, quello “green”, fil rouge di questa terza edizione del Salone Nautico Venezia e che sta particolarmente a cuore alla città di Venezia, che proprio pochi mesi fa si è candidata a capitale mondiale della sostenibilità, come ha sottolineato Ermelinda Damiano, presidente del Consiglio Comunale di Venezia, presente alla cerimonia di premiazione. In giuria tre esperti del settore: la professoressa Paola Gualeni, Carlo Nuvolari cofondatore di Nuvolari Lenars, Giorgio Gallo di Yachting Italy & South Centre Head Rina e Gianni Darai, consigliere di Assonautica Venezia.
La prima categoria in gara “Superyacht presenti in fiera” è stata vinta da Azimut Trideck, un’imbarcazione di 38 metri dal profilo vincente, innovativa, con un sistema di power management per ridurre i consumi e abbattere le emissioni. “Tridek ci ha dato tante soddisfazioni, abbiamo lavorato sulle carene per ridurre i consumi e le emissioni. La soddisfazione più grande però è stata quella di essere riusciti a fare una barca che consuma meno della sorella minore, battendo il best in class di 35 metri”, ha dichiarato Federico Lantero di Azimut Benetti Group.
Ad aggiudicarsi la categoria “Prodotto o imbarcazione” è invece il nuovo motoscafo progettato e costruito da Venmar, storico cantiere del Lido di Venezia, progettato in partnership con Cossutti yacht design con il rivoluzionario motore Harmo “Rime drive” di Yamaha. “Una bella esperienza nata da una telefonata giusta al momento giusto, che ci ha permesso di unire l’esperienza e la tradizione con la tecnologia e l’innovazione di Yamaha” ha affermato Ernesto Chiesa di Yamaha, mentre il costruttore Alessandro Trevisan ha aggiunto che “il bello di questo progetto è che è stato portato a termine al Lido, nella speranza che i giovani tornino nei cantieri veneziani e che capiscano che fare una barca a Venezia non è poi così difficile”.
Il terzo e ultimo premio è stato invece vinto dal progetto di colonnine elettriche di Acqua superPower, una realtà nuova, di appena un anno, che con la sua ambiziosa visione vuole dare una risposta alla mobilità elettrica su acqua. “Stiamo organizzando una rete di 16 colonnine elettriche di ricarica per barche elettriche, un metodo di ricarica rapida, stile tesla, importante per estendere l’autonomia delle imbarcazioni ibride e fondamentale per la diffusione delle barche elettriche” ha dichiarato Michele Bolpagni.
Un premio speciale, un inno alla sostenibilità che oggi vede salire sul gradino più alto del podio le migliori imbarcazioni a motore o superyacht che navigheranno tutti i mari del mondo.