Il Salone Nautico di Venezia entra nel vivo: idee e progetti, ricerca e nuove tecnologie al centro dei convegni che sono un delle anime della manifestazione. Un importante evento organizzato dalla Fondazione Venezia Capitale per la Sostenibilità ha aperto la giornata.
La seconda giornata del Salone Nautico di Venezia si è svolta oggi all’insegna del confronto e del dialogo sui grandi temi che stanno trasformando il mondo della nautica. Tra gli spazi storici dell’Arsenale, si è sviluppato un fitto programma di convegni, incontri e presentazioni che ha messo al centro la sostenibilità, l’innovazione e le nuove tecnologie.
Da sempre, la manifestazione voluta dal Sindaco Luigi Brugnaro, ambisce a essere qualcosa di più di una semplice esposizione di barche: un vero e proprio laboratorio di idee, un’occasione per mettere a sistema competenze, visioni e soluzioni sui temi che stanno ridefinendo il rapporto tra uomo, mare e territorio.
Non a caso, il Salone si propone come un luogo di confronto attivo tra istituzioni, imprese, centri di ricerca, fondazioni e associazioni che operano in ambito marittimo. A ospitare i diversi appuntamenti scientifici e culturali, quattro sedi simboliche dell’Arsenale: la Torre di Porta Nuova, la Sala Modelli nello spazio Thetis, l’Auditorium Tagliapietra del CNR-ISMAR e la Sala degli Squadratori della Marina Militare.
Tra i momenti più significativi della giornata, nella Sala degli Squadratori la Fondazione Venezia Capitale Mondiale della Sostenibilità ha promosso il convegno “Ricerca, Formazione, Innovazione. Verso un cluster della conoscenza a Venezia” per approfondire le potenzialità di tale prospettiva di sviluppo, condividendo visioni, esperienze e contributi da parte degli attori veneziani già coinvolti, presentando modelli internazionali di successo e raccogliendo i punti di vista di alcune tra le realtà imprenditoriali che collaborano con VSF – Fondazione Venezia Capitale Mondiale della Sostenibilità.
Nel pomeriggio in Torre di Porta Nuova si è tenuto il convegno “Waterfronts: isole. Territori limite”, organizzato con la collaborazione dello Studio Marco Piva che si proponeva di esplorare, attraverso le testimonianze di ricercatori universitari, esperti e progettisti, temi cruciali per la valorizzazione dei waterfronts isolani come risorse vitali per le comunità locali, bilanciando sviluppo economico e conservazione ambientale.
Come sempre grande attenzione al mondo della formazione e dell’innovazione, con il convegno “Ricerca, Formazione, Innovazione. Verso un cluster della conoscenza a Venezia”, promosso dalla Fondazione Venezia Capitale Mondiale della Sostenibilità nell’ambito della Biennale della Sostenibilità 2025 – Urbs et Civitas. Un incontro che ha evidenziato come Venezia possa diventare un modello globale di rigenerazione urbana e ambientale, grazie anche al coinvolgimento attivo delle giovani generazioni. Si è parlato di formazione di figure professionali legate al mare anche nell’Auditorium del CNR-ISMAR dove si sono riuniti diversi soggetti che lavorano alla promozione di questo settore.
Da segnalare anche i seminari curati dal CNR-ISMAR: uno dedicato ai paesaggi sonori sottomarini tra Venezia e l’Adriatico, e un secondo appuntamento che ha presentato il progetto del nuovo Biodiversity Gateway, un centro per lo studio e la tutela della biodiversità in laguna.
In parallelo, si è svolto un workshop sulla proprietà industriale organizzato dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy – Direzione Generale per la Proprietà Industriale – UIBM, in collaborazione con il centro PATLIB Venezia-Treviso. Un’occasione preziosa per fornire strumenti concreti a imprenditori e professionisti su brevetti, marchi, tutela dell’innovazione e contrasto alla contraffazione.
La giornata ha visto anche un importante momento istituzionale: la firma della pre-intesa per la valorizzazione e riorganizzazione dell’Arsenale Nord, alla presenza del Sindaco Brugnaro, del Presidente dell’Autorità per la Laguna di Venezia Roberto Rossetto, del Commissario del Consorzio Venezia Nuova Massimo Miani e del Provveditore alle Opere Pubbliche del Triveneto Tommaso Colabufo. L’obiettivo è chiaro: dare nuova centralità a uno dei luoghi simbolo della città, distinguendo le aree operative destinate alla gestione del MOSE da quelle che torneranno alla piena disponibilità del Comune. Spazi che potranno così essere restituiti alla città attraverso progetti legati alla nautica, alla cultura, alla formazione e allo sviluppo sostenibile.
La registrazione di alcuni degli interventi è presente sul canale YouTube di Venezia Unica